Meditazione Vipassana

Che cos’è Vipassana

"Se cercate la liberazione dalla schiavitù, siate padroni della vostra mente, non siate schiavi di essa."
(Siddhatta Gotama, il Buddha, Dhp. 35)

La meditazione Vipassana è un metodo pratico e non confessionale di auto-conoscenza, che conduce a equilibrio e serenità. Fu riscoperto e insegnato dal Buddha più di 2500 anni fa, per eliminare tutti i condizionamenti e le sofferenze. E’ una esplorazione della mente, del corpo e della loro interazione, basata sull’osservazione di se stessi attraverso le sensazioni fisiche, che sono in continua relazione con la mente e la condizionano.

Cosa significa Vipassana

Vipassana è un termine della lingua indiana Pali e significa vedere le cose come sono, e non come sembrano e appaiono. È uno stato di osservazione, senza immaginazione, preconcetto, pregiudizio, auto-inganno e illusione. A fini didattici, il Buddha, suddivise la tecnica di Vipassana in quattro parti consequenziali:

  • l’introspezione equanime dell’intero corpo;
  • l’osservazione di tutte le sensazioni alla superficie e all’interno del corpo;
  • l’osservazione dell’intera gamma degli stati mentali;
  • l’osservazione dell’intera gamma dei contenuti mentali.

Chiamò questo cammino Satipatthana (I fondamenti della consapevolezza) ovvero Vipassana (L’osservazione della realtà così come è), la via diretta che porta alla liberazione, attraverso l’esperienza della propria natura, con l’eliminazione dell’ignoranza: l’impedire il formarsi di nuovi condizionamenti mentali e lo sradicare i vecchi.

Riferimenti storici

Una catena di maestri ha mantenuto la pratica della meditazione Vipassana intatta dai tempi del Buddha. Stabilitasi in Myanmar da tempi remoti, con l’arrivo dei monaci Sona e Uttara, ha continuato sino a Ledi Sayadaw (1846-2013), Saya Thetgyi (1873-1945), Sayagyi U Ba Khin (1899-1971), S.N. Goenka(1924-2013).

Negli ultimi decenni vi è stato un rinnovato interesse per la meditazione Vipassana, sia nei paesi di tradizione theravada (Myanmar, Sri Lanka, Tailandia, Cambogia, Laos) sia nel mondo, grazie all’opera di diffusione da parte degli insegnanti, anche laici, che hanno fatto conoscere la pratica fuori dai monasteri, evidenziandone i benefici nella vita quotidiana.

Come viene insegnata

"Non fatevi condurre fuori strada da racconti, da tradizioni o da cose ascoltate. Non fatevi condurre fuori strada da chi ha competenza nelle scritture, o dal ragionamento, dalla logica, dalla riflessione o approvazione di alcune teorie, o perché alcuni punti di vista si adattano alle vostre inclinazioni, o per rispetto verso il maestro.

Quando invece sapete da voi stessi: "Queste cose sono malsane, queste cose sono scorrette, queste cose sono riprovate dal saggio, queste cose, se praticate, conducono alla distruzione e al dolore", respingetele. Ma se sapete da voi stessi: "Queste cose sono salutari, queste cose sono giuste, queste cose sono apprezzate dalla persona intelligente, queste cose, quando praticate, conducono alla salute e alla felicità", allora, o Kalama, avendole praticate, perseverate in esse."

Siddhatta Gotama il Buddha, Kalama Sutta, A.3,65 – Il discorso al popolo dei Kalama, conosciuto anche come Il discorso sulla libera ricerca.

Il metodo di U Ba Khin
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